Policarbonato alveolare: caratteristiche e scheda tecnica

policarbonato alveolare

Il policarbonato viene definito come un polimero dall’elevata versatilità grazie alle sue proprietà di leggerezza, trasparenza e resistenza agli urti.

Ad oggi viene molto utilizzato nel settore dell’edilizia per la realizzazione, ad esempio, di lucernari, finestrature, coperture, elementi divisori e sul mercato si presenta in due varianti, ovvero:

  • Policarbonato compatto;
  • Policarbonato alveolare.

A tal proposito, il policarbonato alveolare è composto da celle sovrapposte (ovvero una struttura ad alveare) in grado di rendere le lastre estremamente leggere, maneggevoli e soprattutto economiche.

Inoltre, tali celle garantiscono una buona trasmittanza termica, a volte, alla pari di quella di una vetrocamera.

E ora che hai compreso cos’è il policarbonato alveolare e qual è la sua struttura continua la lettura di questo articolo perché ora ti spiegherò nel dettaglio la scheda tecnica di tale materiale.

Policarbonato alveolare: scheda tecnica

Il policarbonato alveolare viene considerato come il miglior sostituto del vetro per via delle sue caratteristiche, quali:

  • Ottime proprietà meccaniche;
  • Isolamento termico;
  • Protezione dai raggi UV;
  • Controllo dell’irraggiamento solare.

Inoltre, l’uso che si intende fare dei pannelli in policarbonato alveolare determinano la scelta dello spessore e del formato.

Detto questo, entriamo ora più nel dettaglio:

Caratteristiche:

  • Colore: trasparente, fumé/bronzo, bianco/opal, verde e azzurro (solo con uno spessore di 10 cm);
  • Resistenza agli urti;
  • Curvatura a freddo;
  • Isolamento termico;
  • Resistenza al fuoco;
  • Elevata leggerezza e praticità;
  • Resistenza alla grandine, alle intemperie e agli agenti chimici;
  • Elevata versatilità;
  • Economicità.

Campi di impiego

Il policarbonato alveolare può essere usato per realizzare una vasta gamma di prodotti, quali:

  • Pareti divisorie;
  • Coperture industriali;
  • Shed;
  • Pareti di tamponamento;
  • Tettorie;
  • Pensiline.

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PMMA: caratteristiche e scheda tecnica

pmma scheda tecnica

Il Polimetilmetacrilato (PMMA) è un materiale termoplastico trasparente (simile al Policarbonato) composto da polimeri del metacrilato di metile, estere metilico dell’acido metacrilico, ed è anche conosciuto con il nome commerciale di Plexiglas.

Viene considerato come il polimero più importante del gruppo degli acrilici, in quanto garantisce un’ottima resistenza chimica e una notevole resistenza agli agenti atmosferici, e il suo impiego avviene quando non sono necessarie elevate resistenze all’impatto.

Inoltre, tale polimero ha avuto una grossa importanza durante la seconda guerra mondiale in quanto veniva impiegato per la realizzazione di vetri per aerei e sottomarini, mentre oggigiorno viene usato per realizzare acquari, trapianti medicali o nella chirurgia estetica.

E grazie alle sue caratteristiche di elevata trasparenza e alla sua economicità il PMMA viene spesso impiegato come sostituto del vetro.

Detto questo, vediamo ora la scheda tecnica del PMMA in modo che tu possa avere un quadro completo di tale materiale.

PMMA: scheda tecnica

Caratteristiche:

  • Materiale trasparente e leggero;
  • Peso specifico: 1,2 kg;
  • Temperatura di utilizzo: -0° +70° punte 100°;
  • Elevata rigidità;
  • Buona lavorabilità alle macchine utensili;
  • Possibilità di trovare altri tipi di colori;
  • Può essere deformato a caldo con particolari stampi in legno;
  • È possibile ottenere il taglio lucido attraverso lavorazione.

Difetti:

  • Elevata fragilità;

Campi di applicazione:

In passato veniva spesso impiegato per realizzare protezioni trasparenti, e a causa del suo elevato livello di fragilità veniva usato con spessori molto elevati, ovvero 5 -8 -10 – 15, mentre nel settore meccanico venne sostituito dal policarbonato.

Oggi, invece, trova ancora largo utilizzo nel settore dell’oggettistica espositori di articoli per negozi, arredamento, ingegneristico e ottico. 

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Profili estrusi in gomma: cosa sono e campi di applicazione

profili estrusi in gomma

I profili estrusi in gomma sono dei materiali prodotti mediante l’uso di un apposito macchinario in grado di creare diverse tipologie di profili in gomma e anche in poliuretano.

Ma, come avviene il processo di realizzazione dei profili estrusi in gomma?

Per prima cosa, vengono scelte le materie prime da impiegare, e tale decisione dipenderà molto dalle necessità del cliente e dall’uso che verrà fatto dei profili stessi.

In seguito, si passa alla fusione delle materie prime e al processo di estrusione attraverso una fase chiamata pressofusione, e al termine di tale processo si otterrà il profilo completo in ogni sua parte.

Infine, vengono eliminate eventuali imperfezioni dei profili ed eccessi di plastica dalle superfici.

E ora che hai compreso cosa sono i profili estrusi in gomma e come avviene il loro processo di realizzazione scopriamo in quali settori vengono di solito impiegati.

Profili estrusi in gomma: campi di applicazione

Devi sapere che i profili estrusi in gomma vengono impiegati in diversi tipi di settori, quali:

  • Meccanico/automotive: per la realizzazione di guarnizioni e profili per il bloccaggio di finestrini;
  • Alimentare;
  • Edile: per la costruzione di case o edifici di diverso genere;

Inoltre, i profili estrusi in gomma sono in grado di resistere agli agenti atmosferici e alle alte temperature, dando la possibilità quindi di poter essere usati in un gran numero di installazioni differenti senza nessun problema e presentando un costo di realizzazione estremamente basso rispetto a quello relativo alle leghe metalliche o profili in acciaio.

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PPSU (materiale): scheda tecnica

ppsu materiale

Il PPSU (polifenilsulfone) è un particolare materiale termoplastico ad alte prestazioni dotato di buone proprietà meccaniche, di un’ottima resistenza a livello sia chimico che termico e le sue basse impurità ioniche gli consentono di essere applicato dove è necessario un alto livello di purezza.

Inoltre, presenta un’ottima ritenzione delle proprietà fisico – meccaniche e chimiche in condizioni di impiego continuo, garantisce un eccellente effetto isolante elettrico e possiede un elevato rapporto resistenza – peso nonostante mantenga una stabilità a livello dimensionale in condizioni variabili di temperatura.

E ancora, il PPSU, oltre ad essere un materiale amorfo con un’alta temperatura di transizione vetrosa e un basso assorbimento di umidità, presenta una resistenza agli urti e una chimica maggiore rispetto a PES, PSU e ad altri materiali appartenenti al gruppo dei solfonati, è più adatto alla sterilizzazione mediante vapore surriscaldato ed ha una buona resistenza ai disinfettanti e detergenti.

Detto questo, prima di spiegarti in quali settori il PPSU viene impiegato lascia che ti elenchi quali sono le sue caratteristiche principali.

PPSU (materiale): caratteristiche

  • Basso assorbimento di umidità;
  • Elevata stabilità a livello dimensionale;
  • Ottima resistenza meccanica e alle temperature elevate;
  • Buone proprietà dielettriche e di isolamento elettrico;
  • Ottima risposta all’usura e all’attrito;
  • Ottima resistenza chimica e all’idrolisi;
  • Basso livello di infiammabilità intrinseca;
  • Esente BPA;
  • Ottima resistenza alle forti radiazioni di energia.

E ora che hai compreso cos’è il PPSU nello specifico e quali sono le sue caratteristiche scopriamo in quali settori può essere applicato.

PPSU (materiale): campi di applicazione

Il PPSU viene impiegato, ad esempio, nel settore automotive in quanto è materiale ideale per la realizzazione di particolari che devono essere in grado di sopportare elevate temperature ed aggressioni chimiche, quali:

  • Ventole;
  • Parti di pompe;
  • Valvole;
  • Componenti del sistema di alimentazione dell’aria;
  • Componenti del sistema di carburazione;
  • Guarnizioni.

Ma, oltre al settore automobilistico, tale tecnopolimero viene utilizzato anche in altri tipi di settori, quali:

  • Elettrico: in quanto è un ottimo isolante e presenta eccellenti proprietà dielettriche tali da renderlo ideale come supporto per bobine, circuiti e isolatori;
  • Medicale: per la realizzazione di attrezzature chirurgiche;
  • Chimico: per via della sua elevata resistenza a livello chimico e termico.

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Cosa sono gli elastomeri: tutto ciò che devi sapere

cosa sono gli elastomeri

Gli elastomeri sono dei polimeri naturali o sintetici appartenenti alla categoria dei materiali plastici flessibili i quali, oltre ad essere degli ottimi isolanti, sono in grado di resistere alla deformazione e si possono modellare in diverse forme.

Inoltre, tali polimeri includono gomma naturale/artificiale e si possono utilizzare in diverse tipologie di applicazioni, quali ad esempio:

  • Suole di scarpe da tennis;
  • Ruote di uno skateboard;
  • Come isolamento per coprire i cavi di linee telefoniche e autoparlanti.

E ancora, diverse industrie operanti nel settore automotive, sport, elettronica o fabbriche di catene di montaggio si affidano a componenti realizzati mediante l’uso di elastomeri, in quanto offrono molte proprietà uniche, sono semplici da scolpire durante il loro stato ammorbidito e resinoso e una volta induriti restano impermeabili nella maggior parte dei cambiamenti di temperatura e allo stress, come ad esempio stiramento o compressione.

Detto questo, scopriamo ora quali sono le caratteristiche e i benefici degli elastomeri.

Cosa sono gli elastomeri: caratteristiche e benefici

  • Sotto sforzo si possono allungare da 1 a 10 volte e più;
  • Hanno un basso coefficiente di attrito;
  • Non presentano alcun effetto stick – slip;
  • Presentano buone proprietà di funzionamento a secco;
  • Ottima resistenza all’invecchiamento;
  • Si possono impiegare in applicazioni dinamiche;
  • Possono essere uniti o composti con altre tipologie di materiali per poter rafforzare determinate caratteristiche (plastica dura, metallo, gomma);
  • Una volta deformati sono in grado di tornare alla loro forma iniziale in maniera estremamente rapida grazie alla loro proprietà reticolata;

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Plotter da taglio: cos’è e a cosa serve

plotter da taglio a cosa serve

Un plotter da taglio è una particolare macchinario impiegato per eseguire tagli o incisioni su diverse tipologie di materiali, anche con forme complesse, in quanto è dotato di un’elevata precisione ed è in grado di realizzare diversi tipi di effetti, quali ad esempio goffratura, rilievo, incisioni e fori.

Inoltre, può essere utilizzato in diversi campi di utilizzo per realizzare, ad esempio, grafiche pubblicitarie, stampare progetti architettonici o meccanici, e sul mercato è possibile trovare il plotter da taglio ideale e più adatto alle proprie necessità.

Detto questo, prima di spiegarti come funziona il plotter da taglio lascia che ti parli degli elementi di cui è composto tale macchinario.

Plotter da taglio: com’è fatto

Di solito, un plotter da taglio è composto da un carrello di taglio, un componente essenziale per consentire la movimentazione del foglio e di un pannello di controllo dove vi è tutta la parte dei controlli relativi ai parametri.

Nel carrello, in questo caso, vi è il portalama e la lama, dove quest’ultima, ruotando all’interno del portalama, garantisce un’eccellente rotazione di taglio grazie alla presenza di appositi cuscinetti.

Il carrello, invece, ha il compito di fornire la giusta pressione di taglio mentre l’operatore ha la possibilità di scegliere la lunghezza della lama da utilizzare per poter tagliare con la profondità desiderata.

Inoltre, grazie alla presenza di un rullo zigrinato, il quale consente il movimento del materiale, è possibile eseguire un taglio estremamente veloce e con una precisione costante.

E ora che hai compreso cos’è un plotter da taglio, a cosa serve e da quali elementi è composto scopriamo come funziona tale macchinario.

Plotter da taglio: come funziona

Rispetto ad un plotter dalle normali funzioni, quello da taglio non solo è in grado di disegnare le grafiche desiderate ma consente anche di tracciare quest’ultime intagliandole direttamente.

Inoltre, è essenziale che il plotter sia collegato ad un computer sul quale è installato un programma vettoriale, il quale invierà i disegni al plotter per far sì che quest’ultimo possa in seguito intagliarli sul materiale selezionato.

Il controllo del plotter, invece, è gestito da un driver, il quale consente di scegliere i parametri di lavoro più comuni, quali ad esempio tipo di lama, velocità di lavoro, pressione del taglio ecc., mentre il taglio del materiale avviene mediante l’uso di una lama montata sul plotter, la quale è in grado di eseguire linee e contorni per formare diversi tipi di applicazioni, quali:

  • Insegne;
  • Poster;
  • Scritte;
  • Segnaletiche;
  • Grafica veicolare;
  • Elementi grafici;
  • Floor graphic.

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Cos’è il Vulkollan: caratteristiche e campi di applicazione

vulkollan caratteristiche

Il Vulkollan viene definito come un elastomero a base poliuretanica a cellule chiuse di elevata densità, dalle alte prestazioni dinamiche e prodotto per mezzo di poliaddizione mediante l’uso del Desmodur 15, poliestere ed un reticolante.

Inoltre, presenta un’elevata elasticità, una minima deformazione permanente (anche con carichi elevati), ha una buona resistenza all’abrasione e alla trazione, alle basse temperature, ai raggi UV, all’ozono, agli olii minerali, all’invecchiamento ed è disponibile in tre varianti, ovvero:

  • Compatto, colato reticolato con glicol;
  • Compatto, pressato reticolato con acqua;
  • Cellulare, espanso reticolato con acqua.

Detto questo, prima di spiegarti quali sono i campi di applicazione del Vulkollan scopriamo quali sono le sue caratteristiche principali (oltre a quelle sopra citate).

Vulkollan: caratteristiche

A differenza di altri tipi di materiali, il Vulkollan risulta ideale per una vasta gamma di applicazioni grazie alle sue ottime proprietà meccaniche, quali:

  • Elevata elasticità d’urto (anche per i tipi rigidi);
  • Ottima resistenza all’abrasione;
  • Bassa deformazione permanente a compressione;
  • Buona resistenza alla lacerazione;
  • Buona resistenza ai grassi, olii minerali, petrolio e ad altri tipi di solventi.

E ora che hai compreso cos’è il Vulkollan e quali sono le sue caratteristiche specifiche scopriamo in quali settori viene impiegato tale materiale.

Vulkollan: campi di applicazione

Il Vulkollan viene impiegato in tutto il settore industriale per via delle sue ottime proprietà meccaniche, realizzando ad esempio:

  • Elementi di giunti;
  • Rivestimenti per ruote e rulli;
  • Anelli di tenuta e raschiaolio;
  • Disaccoppiatori;
  • Idrocicloni;
  • Particolari tecnici colati (da disegno o da campione);
  • Guarnizioni;
  • Manicotti;
  • Tubi tondi e profilati;
  • Lastre.

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PVDF vs PTFE: cosa sono e quali sono le differenze

PVDF vs PTFE

A differenza del PTFE, il PVDF presenta una migliore resistenza meccanica, a livello di compressione e trazione, è in grado di mantenere le resistenze chimiche relative ai materiali fluorurati elevate e resiste a livello ottimale sia alle basse che alte temperature (fino a 150°).

Inoltre, ha una buona stabilità dimensionale, un basso livello di infiammabilità e un basso coefficiente d’attrito.

L’unico difetto, rispetto al PTFE, è il fatto che la sua resistenza alla temperatura è decisamente più bassa (150°).

Per quanto riguarda i campi di applicazione, il PVDF può essere usato in diversi settori quali:

  • Alimentare: per la realizzazione di macchine alimentari, pompe per liquidi alimentari ecc., in quanto è un materiale fisiologicamente inerte e approvato da vari enti per essere usato a contatto con alimenti;
  • Meccanico: per la realizzazione di cuscinetti grazie al suo basso coefficiente d’attrito;
  • Chimico: per realizzare componenti nell’industria chimica e petrolchimica, in quanto presenta un’elevata resistenza chimica agli acidi e alcali;
  • Elettrico: grazie alle sue caratteristiche dielettriche, di stabilità alle intemperie e alla sua autoestinguenza.

E ora, scopriamo quali sono le caratteristiche del PTFE e in quali ambiti viene utilizzato.

PFTE: caratteristiche e campi di applicazione

Chiamato anche Teflon, il PTFE rispetto al PVDF presenta una migliore resistenza alle alte temperature (fino a 300°), ha un’ottima resistenza alla compressione e un’elevata resistenza chimica, grazie alla quale evita di essere aggredito dalla maggior parte dei composti chimici.

Inoltre, è il materiale con il più basso coefficiente d’attrito tra i vari prodotti industriali e la sua superficie non è incollabile (infatti, in commercio non esiste alcun tipo di adesivo in grado di aderire al PTFE).

Tuttavia, presenta un peso e un costo elevato, può essere scalfito e ad una temperatura compresa tra i 19° e i 21° il PTFE presenta un punto di transizione provocato da una modifica della sua struttura cristallina, la quale crea una variazione del suo volume pari all’1%.

Per quanto riguarda i campi di applicazione, invece, il PTFE può essere impiegato nel settore:

  • Chimico: per la realizzazione di guarnizioni e componenti destinati al contatto con agenti corrosivi;
  • Elettrico: nel quale viene utilizzato come materiale isolante;
  • Farmaceutico: guarnizioni, distanziali, tubi flessibili.
  • Meccanico: guarnizioni, piatti di supporto, boccole.
  • Alimentare: piani, raschiatori, boccole, tubi flessibili.

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Policarbonato (PC): scheda tecnica

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Il Policarbonato (PC), nato nel lontano 1928 grazie all’azienda chimica Dupont, viene definito come un polimero termoplastico ottenuto dall’acido carbonio e impiegato in diversi campi di applicazione, spesso in sostituzione al vetro.

Inoltre, viene molto utilizzato nel settore edile, dell’architettura, nelle applicazioni industriali e grazie alla sua eccellente resistenza e versatilità viene considerato come un materiale universale.

Tuttavia, oltre alla resistenza, il policarbonato si distingue da altre tipologie di materiali per via di ulteriori caratteristiche, quali:

  • Trasparenza;
  • Lunga durata nel tempo;
  • Ottime proprietà termiche ed elettriche;
  • Facilità di lavorazione;
  • Elevata leggerezza, quindi facile da trasportare.

E ora che hai compreso cos’è nello specifico il policarbonato vediamo quali sono le sue caratteristiche principali attraverso l’analisi della sua scheda tecnica.

Policarbonato (PC): scheda tecnica

  • Colore: trasparente/opalino/fumé;
  • Temperatura di impiego: -0° + 100°;
  • Peso specifico: 1,2 kg;

Caratteristiche tecniche:

  • Buona lavorabilità alle macchine utensili;
  • Resistente agli acidi, benzina, oli, alcoli, idrocarburi alifatici e all’acqua sotto i 70°;
  • Trasparente e leggero;
  • Buone proprietà isolanti;
  • Ottima sopportazione agli urti e ai carichi pesanti;
  • Proprietà dielettriche;
  • Buona resistenza al vapore e all’abrasione;
  • Possibilità di piegatura a freddo;
  • Ottima versatilità;
  • È stabile a livello dimensionale;
  • Buon isolante termico;

Difetti:

È molto difficile impiegarlo come materiale di protezione per macchine utensili, in quanto viene attaccato dalla presenza di olii e grassi, per cui ti consiglio di usare il Policarbonato protetto

Campi di applicazione:

Viene spesso impiegato nel settore delle protezioni antinfortunistiche per impianti produttivi, dove però non vi è il contatto con prodotti quali grassi, olio e vernici.

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Bachelite: caratteristiche tecniche e vantaggi

come riconoscere la bachelite

La bachelite è una particolare resina dalla colorazione molto scura, ottenuta mediante la reazione di fenolo e formaldeide, molto resistente, leggera e con un’ottima resistenza al calore e agli agenti chimici.

Venne scoperta agli inizi del 1900 da Leo Baekeland, il quale la ottenne in maniera del tutto casuale mentre conduceva dei suoi esperimenti per trovare un materiale derivante della gommalacca.

Inoltre, era il primo materiale termoindurente il quale, una volta liquefatto, colato all’interno di uno stampo, modellato e indurito non poteva più essere riscaldato e rimodellato.

E grazie alle sue caratteristiche, la bachelite venne impiegata in diversi settori industriali, quali ad esempio quello delle comunicazioni, dove vennero realizzati diverse quantità di telefoni, macchine da scrivere, radio, elettrodomestici e un gran numero di utensili.

Detto questo, scopriamo ora quali sono i vantaggi di questo fantastico materiale plastico.

Bachelite: vantaggi

Oltre alle diverse caratteristiche sopracitate della Bachelite, devi sapere che quest’ultima presenta ulteriori benefici a differenza di altre tipologie di materiali, quali:

  • Ottimo isolante elettrico;

La bachelite possiede ottime caratteristiche isolanti termoelettriche, ed è per questo motivo che negli anni 20 i primi telefoni e le prime radio vennero realizzate proprio con questo materiale.

  • Materiale a base ecologica;

La bachelite è composta da una resina impregnata di un materiale riempitivo (come ad esempio legno, mica, grafite, fossile, farina, ecc.), il quale corrisponde di solito alla parte biologica ed eco-friendly della bachelite stessa.

  • Materiale praticamente indistruttibile;

Come detto in precedenza, la bachelite è un materiale estremamente resistente, in quanto una volta fusa, raffreddata all’interno di uno stampo e indurita non può più essere riscaldata e rimodellata.

  • Ideale per qualsiasi cosa;

Oltre al suo impiego per la realizzazione di telefoni, radio, utensili, giocattoli, armi, ecc., la bachelite può essere usata anche come materiale ricercato per l’oggettistica di design e altri tipi di accessori.

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