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Sicurezza, igiene, longevità degli impianti di trasformazione alimentare

La salvaguardia ed il mantenimento di alti standard igienici costituisce, soprattutto nel comparto alimentare, una delle maggiori priorità: garantire infatti un trasporto sicuro delle materie prime o del prodotto finito è assolutamente indispensabile. In tale ottica, si è obbligati ad utilizzare materiali atossici ed adeguatamente trattati per il passaggio di alimenti solidi o liquidi, capaci di resistere alle diverse caratteristiche dei composti; d’altro canto, dal punto di vista aziendale è importantissimo avvalersi di condotte e tubi che possano assicurare longevità all’impianto, capaci di garantire una buona resistenza all’usura e allo stress di utilizzo dovuto alla pressione, alla temperatura e alla viscosità o all’attrito esercitato dal materiale che vi passerà all’interno.

Cosa sono i tubi spiralati alimentari

Nella filiera alimentare largo impiego trovano i tubi spiralati: con la loro anima in acciaio zincato, questa speciale tipologia di condotte è capace di offrire resistenza agli urti ed assicurare una buona longevità all’impianto industriale; le pareti interne, generalmente lisce, sono adatte al passaggio di liquidi, solidi e semisolidi e permettono una agevole pulizia ed una manutenzione costante. I tubi spiralati alimentari devono inoltre soddisfare i requisiti fissati dal Regolamento Europeo n. 10 del 14 Gennaio 2011 atto a regolare nel dettaglio i materiali in plastica destinati a venire in contatto con le materie prime del comparto agricolo e alimentare.

Varietà dei tubi spiralati per ogni genere di alimento

La necessità di trasporto del materiale spiega il largo uso dei tubi spiralati alimentari e la loro varietà. Vi è, infatti, la necessità di prelevare liquidi, quali ad esempio acqua, vino, olio e latte grazie a pompe sommerse, di provvedere all’immagazzinamento dei prodotti agricoli secchi, come i cereali, tramite tubi di aspirazione, fino al trasferimento tra i vari macchinari che forniranno il prodotto finito. Una simile vastità di impiego è speculare alla varietà delle sostanze da incanalare, tra cui materiali oleosi, grassi o fermentati. Per ogni esigenza, i tubi spiralati alimentari rappresentano un’ottima soluzione.

I campi applicativi del poliuretano stampato

Per le caratteristiche di morbidezza, scarsa deformabilità e per il confort che il materiale è capace di offrire, il poliuretano costituisce una scelta sempre più utilizzata dalle industrie, soprattutto quelle del settore automobilistico e del motociclismo: la maggior parte dei sedili o dei poggiatesta, ma anche gli accessori di protezione, quali le ginocchiere, sono realizzati proprio di questa materia plastica. I campi d’impiego, tuttavia, spaziano e giungono fino alla nautica ed all’arredamento: il poliuretano è, infatti, un isolante termico, in grado di garantire un non trascurabile risparmio energetico.

Caratteristiche del poliuretano

Il poliuretano è un polimero termoindurente, ottenuto combinando poliolo e isocianato: il risultato è una schiuma di fibre sintetiche che, una volta solidificata, può assumere caratteristiche diverse in termini di flessibilità, rigidezza, ignifugazione. E, naturalmente, di forma. Tale varietà è realizzata per incontrare e soddisfare le molte esigenze di mercato e la destinazione del prodotto: una maggiore densità del poliuretano, ad esempio, lo rende particolarmente adatto alla composizione di protezioni per il corpo; viceversa un prodotto più flessibile e morbido è il principale costituente di sedili, poggiatesta o cuscini.

Lo stampaggio del poliuretano

In virtù della versatilità del materiale plastico, un processo molto diffuso è quello dello stampaggio del poliuretano. L’obiettivo è la realizzazione di imbottiture, profili e sagome immediatamente utilizzabili e per le quali non occorre alcun taglio o rifinitura: il prodotto è foderabile e pronto per la commercializzazione. Il processo di stampaggio del poliuretano consiste nella iniezione della schiuma componente la materia plastica in speciali stampi, realizzati su misura al fine di ristornare gli esemplari richiesti con assoluta perfezione e con le caratteristiche richieste: un prodotto semifinito già preformato. In base alle proprietà del poliuretano, le aziende si avvalgono di due tipologie di stampo: quelle per una materia ad alta pressione, che generalmente sono in alluminio, e i calchi in resina.

Lastre policarbonato compatto

Lastre policarbonato compatto

Il policarbonato: campi applicativi

È un degnissimo sostituto del vetro, con caratteristiche anche migliori: ci si sta riferendo, ovviamente, al policarbonato, un poliestere dell’acido carbonico le cui prestazioni eccezionali stanno divenendo sempre più apprezzate da amanti del bricolage ed imprese. Gli usi di questa materia plastica, infatti, sono tantissimi e variano dal campo dell’ingegneria aeronautica all’industria alimentare, senza dimenticare il comparto dell’ottica e dell’elettronica. E, naturalmente, il settore edile, sia civile che industriale, nel quale trova vasta applicazione per realizzare coperture, pareti mobili e finestrature. Un prodotto versatile, longevo e resistente ma che al contempo permette una perfetta lavorabilità, anche a freddo.

I pregi del policarbonato

Il segreto del successo del policarbonato risiede nelle caratteristiche del materiale: ignifugo, resistente agli urti ben duecentocinquanta volte in più del vetro ma notevolmente più leggero, inattaccabile da sostanze grasse, da olii o da idrocarburi, le lastre garantiscono anche un notevole isolamento sia termico che acustico. Inoltre, se impiantate all’esposizione dei raggi solari, uno speciale trattamento della superficie previene l’azione dei raggi UV impedendo l’ingiallimento della struttura in policarbonato compatto. La lucentezza, indispensabile in una pensilina o in una serra, è garantita dall’indice di trasparenza alla luce, che si aggira intorno al 90%.

Lastre in policarbonato compatto

Longevità, sicurezza e lavorabilità: le lastre di policarbonato compatto, infatti, si prestano all’esecuzione di opere edili rendendo facile la posa in opera e la giunzione per mezzo di appositi profili. Inoltre l’estrema flessibilità del materiale permette all’esecutore di tagliare o forare la lastra con un semplice seghetto, così come per la piegatura non occorre alcun dispositivo particolare. In commercio è possibile reperire lastre di dimensioni standard ottenute per estrusione o stampaggio, di spessore e colore vari: si va dal policarbonato compatto trasparente a quello bucciardato a quello opaco, ma anche con cromature bronzo, azzurro e verde. Un materiale versatile, dunque, e largamente personalizzabile.

Materiali trasparenti: vetro e materie plastiche

Spesso impiegate per la realizzazione di complementi d’arredo, le lastre di plastica trasparente costituiscono oggi una valida alternativa al vetro. La ragione di tale successo è davvero intuitiva: senza sacrificare luminosità e limpidezza, infatti, le materie plastiche permettono una maggiore versatilità, rendendo più agevole la lavorazione per creare motivi ondulati o curve o piccola e grande oggettistica, come ad esempio quadri o i “case” per i dispositivi elettronici. Le lastre di plastica trasparente trovano anche un campo applicativo nella di mensole, tavoli, finestre o quadri in virtù della capacità dei materiali di resistere maggiormente agli urti rispetto al vetro; tuttavia esse presentano il notevole svantaggio di avere la tendenza a graffiarsi molto facilmente.

Plexiglass e policarbonato

Il materiale plastico più famoso ed impiegato dalle aziende produttrici per la realizzazione delle lastre di plastica totalmente trasparente è il polimetilmetacrilato, conosciuto con il suo acronimo PMMA e reso celebre con la nomenclatura di Plexiglass che, nonostante sia un marchio registrato, oggi è diventato di uno comune. Tale particolare plastica rigida, disponibile in diversi spessori, permette il taglio e l’assemblaggio in composizioni complesse, e presenta un alto grado di trasparenza che non viene inficiata con l’esposizione diretta alla luce del sole o all’azione degli agenti atmosferici: è, pertanto, adatta anche ad un uso esterno. Il PMMA non è il solo materiale utilizzabile per le lastre trasparenti: anche il versatile PVC o il resistente policarbonato vengono impiegati per realizzare pannelli; in particolare con quest’ultimo materiale è possibile reperire sul mercato delle lastre con struttura alveolare.

Produzione di lastre di plastica trasparente

Mediatec SRL, azienda leader nella produzione di materiali plastici, offre alla propria clientela una vasta scelta di lastre trasparenti, lisce o alveolari, caratterizzando le proprie proposte per qualità e completezza: per la realizzazione di tende piatte in PVC trasparente, ad esempio, Mediatec fornisce il piatto già assemblato, pronto al montaggio.

 

Produzione tecnopolimeri a disegno

Che cos’è la produzione tecnopolimeri a disegno?

La produzione tecnopolimeri a disegno è una particolare tecnica di lavorazione che consente di modificare i materiali plastici in base a specifici progetti forniti dal cliente. Dal taglio alla tornitura, dalla fresatura alla piegatura, le soluzioni da prendere in considerazione sono innumerevoli. Facendo riferimento a un’azienda affermata come Mediatec Srl, inoltre, è possibile ottenere in tempi brevi campionature e lotti di grandi quantità. L’azienda trevigiana, infatti, mette la propria esperienza e professionalità al servizio delle specifiche esigenze produttive del cliente; ciò consente di rispettare le tempistiche e di sfruttare nel migliore dei modi le tecnologie più all’avanguardia.

Che cosa sono i tecnopolimeri?

I tecnopolimeri sono una particolare tipologia di polimero che si caratterizza per le sue peculiarità fisiche e meccaniche. I tecnopolimeri, nello specifico, assicurano rigidità, duttilità nonché resistenza ai carichi, all’usura e agli sbalzi termici. Questi materiali, perciò, possono essere lavorati facilmente e personalizzati in base al contesto e alla destinazione d’uso. Tra le tipologie di tecnopolimeri disponibili in catalogo, è possibile citare l’acetron®, l’arnite, l’ertalyte®, il nylatron®, il nylon colato e il nylon estruso. La produzione di tecnopolimeri a disegno, in altre parole, consente di ottenere prodotti da utilizzare nei contesti più disparati.

Quali vantaggi offre la produzione di tecnopolimeri

La produzione di tecnopolimeri a disegno consente di ottenere semilavorati con un basso coefficiente d’attrito e in grado di assicurare elevata stabilità alle temperature e all’umidità. I tecnopolimeri a disegno resistono alla compressione e possono essere lavorati attraverso macchine utensili. Le caratteristiche dei tecnopolimeri lavorati a disegno rendono questi materiali idonei a essere utilizzati nei contesti più disparati: l’industria meccanica, quella alimentare e quella chimica sono solo alcune delle realtà che possono essere prese in considerazione. I tecnopolimeri, infatti, possono essere utilizzati per realizzare pezzi di precisione, isolatori, cuscinetti e molti altri prodotti da impiegare nei settori più vari.

Lavorazione dei materiali plastici: una panoramica generale

Che cos’è la lavorazione dei materiali plastici?

La lavorazione dei materiali plastici comprende tutte quelle procedure che vengono attuate per trasformare la materia prima in un prodotto finito. La lavorazione delle materie plastiche consente di ottenere un semplice campione, da utilizzare poi come modello, o un intero lotto di articoli, anche in grandi quantità. In base alle specifiche richieste avanzate dal cliente, i materiali plastici vengono lavorati in maniera diversa. Facendo riferimento a un’azienda leader nel settore, è possibile ottenere un prodotto lavorato e personalizzato sotto ogni punto di vista, dalla durezza al colore.

Quali sono le tipologie di lavorazione dei materiali plastici?

Le tipologie di lavorazione dei materiali plastici variano in base al materiale stesso. La lavorazioni a disegno, che si basano sul progetto fornito dal cliente, possono essere prese in considerazione per vari materiali plastici; tra le lavorazioni più comuni, è possibile citare il taglio, la foratura, la fresatura, la dentatura, la tornitura, la piegatura, la filettatura e la spianatura. Per quanto riguarda la gomma compatta, al tempo stesso, è possibile analizzare le procedure di stampaggio, incollaggio e fustellatura. La fustellatura, insieme alla tranciatura e al taglio ad acqua, può essere effettuata con mescole di gomma normale, telata e nitrilica, neoprene, silicone e poliuretano. L’incollaggio può avvenire a freddo o tramite vulcanizzazione; lo stampaggio, infine, viene eseguito tramite iniezione, transfer o compressione: i vari tipi di mescole, in questo caso, possono differire per la durezza, per il colore per altre caratteristiche.

Come vengono utilizzati i materiali plastici?

I materiali plastici, opportunamente lavorati, vengono utilizzati in tanti settori diversi, da quello alimentare a quello chimico, da quello petrolifero a quello idraulico. Le tecniche di lavorazione dei materiali plastici, perciò, variano in maniera sensibile in base alla destinazione d’uso e al contesto di riferimento.