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Lastre policarbonato compatto

Lastre policarbonato compatto

Il policarbonato: campi applicativi

È un degnissimo sostituto del vetro, con caratteristiche anche migliori: ci si sta riferendo, ovviamente, al policarbonato, un poliestere dell’acido carbonico le cui prestazioni eccezionali stanno divenendo sempre più apprezzate da amanti del bricolage ed imprese. Gli usi di questa materia plastica, infatti, sono tantissimi e variano dal campo dell’ingegneria aeronautica all’industria alimentare, senza dimenticare il comparto dell’ottica e dell’elettronica. E, naturalmente, il settore edile, sia civile che industriale, nel quale trova vasta applicazione per realizzare coperture, pareti mobili e finestrature. Un prodotto versatile, longevo e resistente ma che al contempo permette una perfetta lavorabilità, anche a freddo.

I pregi del policarbonato

Il segreto del successo del policarbonato risiede nelle caratteristiche del materiale: ignifugo, resistente agli urti ben duecentocinquanta volte in più del vetro ma notevolmente più leggero, inattaccabile da sostanze grasse, da olii o da idrocarburi, le lastre garantiscono anche un notevole isolamento sia termico che acustico. Inoltre, se impiantate all’esposizione dei raggi solari, uno speciale trattamento della superficie previene l’azione dei raggi UV impedendo l’ingiallimento della struttura in policarbonato compatto. La lucentezza, indispensabile in una pensilina o in una serra, è garantita dall’indice di trasparenza alla luce, che si aggira intorno al 90%.

Lastre in policarbonato compatto

Longevità, sicurezza e lavorabilità: le lastre di policarbonato compatto, infatti, si prestano all’esecuzione di opere edili rendendo facile la posa in opera e la giunzione per mezzo di appositi profili. Inoltre l’estrema flessibilità del materiale permette all’esecutore di tagliare o forare la lastra con un semplice seghetto, così come per la piegatura non occorre alcun dispositivo particolare. In commercio è possibile reperire lastre di dimensioni standard ottenute per estrusione o stampaggio, di spessore e colore vari: si va dal policarbonato compatto trasparente a quello bucciardato a quello opaco, ma anche con cromature bronzo, azzurro e verde. Un materiale versatile, dunque, e largamente personalizzabile.

Tubi per aria: un universo vastissimo

Incanalare l’aria e sfruttarne le potenzialità in termini di forza, attraverso l’aria compressa, ma anche convogliare i fumi di scarico di una cucina in un ristorante o, ancora, creare delle condotte di aspirazione: l’impiego dei tubi per aria, in una piccola azienda come in un grande stabilimento industriale, è indispensabile ed occorre sapere scegliere il materiale più consono all’utilizzo ed alle esigenze particolari, dal momento che la scelta è ampia tra alluminio, poliestere, gomma, poliuretano, poliammide. Se, infatti, esistono tubi diversi per componenti, diametro, portata e resistenza alle temperature, ci si può avvalere della qualificata consulenza delle aziende produttrici, il cui personale porrà a frutto la propria competenza e la propria esperienza.

Aria compressa

Fondamentale tanto ad un gommista o un meccanico, quanto ad un hobbista o a grandi impianti di produzione industriale, l’aria compressa è una risorsa preziosa e potenzialmente infinita: immagazzinata in appositi serbatoi e spinta a pressione, solitamente per un valore non superiore ai 20 bar, in una serie di tubi, l’aria aziona una serie di utensili, dal martello pneumatico all’avvitatore, fornendo notevole forza. Ma non solo. Gli utilizzi sono molto vasti e spaziano dal campo delle sospensioni all’industria aeronautica, dalla produzione di armi sportive all’ambito medicale.

Tubi per aria compressa

I tubi per l’aria compressa si contraddistinguono anzitutto per la qualità della superficie della camera interna, che deve garantire un basso indice di attrito al passaggio dell’aria.  I materiali maggiormente utilizzati per la produzione dei tubi per aria sono il polietilene ed il rilsan. Interessante è la proposta dell’azienda veneta Mediatec che propone un tubo in poliuretano antiabrasivo, dotato di rinforzo in fibra di poliestere: grazie alla qualità del prodotto, questo particolare tubo per aria è capace di sopportare temperature che oscillano da -35°C a +80 °C; e ciò senza sacrificare la flessibilità, condizione necessaria per tubi che richiedono di essere facilmente spostati.

Prodotti petroliferi: pericoli e norme di sicurezza

Trattare i prodotti petroliferi richiede una particolare attenzione, non solo per la rigida normativa vigente, ma soprattutto per via dell’instabilità e per l’aggressività delle soluzioni; inoltre occorre particolar cura per garantire la maggior sicurezza possibile in quanto la fuoriuscita di liquidi, la frattura di una conduttura, il deterioramento incontrollato dei materiali potrebbero essere preludio a situazioni rischiose, soprattutto se associate allo scoppio di un incendio. Ricorrere a tubi appositamente studiati per l’aspirazione o la mandata di prodotti petroliferi, nella grande industria come nelle stazioni di servizio lungo le nostre strade, è così non solo un preciso obbligo di legge ma un doveroso investimento in termini di sicurezza.

I tubi per prodotti petroliferi

Molteplici sono le tipologie di tubi adatti al trasporto di prodotti petroliferi, anche in virtù dei diversi ambiti: condutture in acciaio con saldatura longitudinale o elicoidale trovano chiaramente largo uso nelle raffinerie, al contrario di tubi in gomma o in PVC con copertura in teflon, adatti al passaggio di diesel, kerosene o di prodotti petroliferi con contenuto di aromatici non superiore al 50%, che è possibile vedere impiantati nelle stazioni di servizio o nelle autocisterne. La varietà di tubi, tuttavia, non si limita alla casistica presentata: è possibile acquistare tubi flessibili ad alta pressione, in gomma estrusa o animati da una treccia metallica.

Standard qualitativi

I tubi appositamente realizzati per il trasporto di prodotti petroliferi, oltre ad essere resistenti all’usura, all’alta pressione, sufficientemente flessibili senza per questo correre il rischio di annodamenti o strozzature, devono possedere determinati requisiti qualitativi fissati da precise normative europee. In particolare gli standard del settore sono soddisfatti quando il prodotto consegue la certificazione EN 12115 del 2011, avente ad oggetto i tubi raccordati, e la EN 1761 del 2009, concernente le caratteristiche dei tubi atti al trasporto di idrocarburi con un esercizio massimo di dieci bar.

Semilavorati materie plastiche

I pregi dei semilavorati in materie plastiche

Acquistare dei pezzi semilavorati, grezzi, per poi poterli rifinire durante la fase di lavorazione è un’alternativa che sta riscuotendo un crescente successo. L’opzione, che si rende indispensabile quando si tratta di pezzature di grandi dimensioni, è particolarmente attraente soprattutto in virtù dei vantaggi economici che comporta: è possibile, infatti, ordinare anche pochi esemplari da poter tagliare o tornire anche successivamente. A ciò, i semilavorati di materie plastiche uniscono il pregio di offrire una maggiore resistenza agli urti e, nel caso di componenti meccaniche, di una rumorosità molto bassa, oltre a necessitare di una lubrificazione inferiore rispetto ad analoghi in ferro, alluminio o acciaio.

Le principali materie plastiche

Molteplici sono le tipologie di materie plastiche per le quali è possibile ottenere dei semilavorati tecnici: a mero titolo esemplificativo, sul mercato sono facilmente reperibili manufatti in poliammide, in resina acetalica o in poliestere, ma anche in gomma, policarbonato o poliuretano, in base all’uso. Condizione indispensabile è, infatti, prevedere una precisa destinazione d’impiego, onde poter scegliere la soluzione migliore. È comunque possibile una classificazione dei materiali plastici semilavorati, proposta sulla base delle temperature sopportate: gli amorfi, meno stabili chimicamente ma capaci di offrire maggior resistenza agli urti, ed i semicristallini.

Le richieste dei prodotti semilavorati

Per le motivazioni già prese in esame, i semilavorati in materie plastiche trovano largo utilizzo in settori molto diversi, come quello alimentare, meccanico, farmaceutico, edile ed aeronautico: una volta realizzati con materiali di qualità e secondo le specifiche richieste del cliente mediante i processi di estrusione, di compressione, di colatura o tramite iniezione, essi vengono rilavorati dall’utilizzatore finale. Solitamente i pezzi, disponibili in barre, manicotti o lastre in base alle esigenze, vengono sottoposti a taglio, tornitura o piegature, onde poter corrispondere perfettamente all’uso al quale sono destinati. Ricorrere ai semilavorati, dunque, significa ricorrere ad una risorsa economica, ma senza sacrificare la qualità della materia prima.

Tubi spiralati alimentari

Sicurezza, igiene, longevità degli impianti di trasformazione alimentare

La salvaguardia ed il mantenimento di alti standard igienici costituisce, soprattutto nel comparto alimentare, una delle maggiori priorità: garantire infatti un trasporto sicuro delle materie prime o del prodotto finito è assolutamente indispensabile. In tale ottica, si è obbligati ad utilizzare materiali atossici ed adeguatamente trattati per il passaggio di alimenti solidi o liquidi, capaci di resistere alle diverse caratteristiche dei composti; d’altro canto, dal punto di vista aziendale è importantissimo avvalersi di condotte e tubi che possano assicurare longevità all’impianto, capaci di garantire una buona resistenza all’usura e allo stress di utilizzo dovuto alla pressione, alla temperatura e alla viscosità o all’attrito esercitato dal materiale che vi passerà all’interno.

Cosa sono i tubi spiralati alimentari

Nella filiera alimentare largo impiego trovano i tubi spiralati: con la loro anima in acciaio zincato, questa speciale tipologia di condotte è capace di offrire resistenza agli urti ed assicurare una buona longevità all’impianto industriale; le pareti interne, generalmente lisce, sono adatte al passaggio di liquidi, solidi e semisolidi e permettono una agevole pulizia ed una manutenzione costante. I tubi spiralati alimentari devono inoltre soddisfare i requisiti fissati dal Regolamento Europeo n. 10 del 14 Gennaio 2011 atto a regolare nel dettaglio i materiali in plastica destinati a venire in contatto con le materie prime del comparto agricolo e alimentare.

Varietà dei tubi spiralati per ogni genere di alimento

La necessità di trasporto del materiale spiega il largo uso dei tubi spiralati alimentari e la loro varietà. Vi è, infatti, la necessità di prelevare liquidi, quali ad esempio acqua, vino, olio e latte grazie a pompe sommerse, di provvedere all’immagazzinamento dei prodotti agricoli secchi, come i cereali, tramite tubi di aspirazione, fino al trasferimento tra i vari macchinari che forniranno il prodotto finito. Una simile vastità di impiego è speculare alla varietà delle sostanze da incanalare, tra cui materiali oleosi, grassi o fermentati. Per ogni esigenza, i tubi spiralati alimentari rappresentano un’ottima soluzione.

Manicotti in plastica: una soluzione flessibile e conveniente

Tipologie e caratteristiche dei manicotti in plastica

I manicotti in plastica sono un articolo ampiamente utilizzato in ambito industriale. I manicotti hanno generalmente una lunghezza standard ma possono essere personalizzati sotto diversi punti di vista. Il diametro, ad esempio, può essere modificato a seconda delle specifiche esigenze; anche per quanto riguarda le lavorazioni, il taglio può essere effettuato sia a misura sia a disegno. Una delle caratteristiche più significative dei manicotti, quindi, è senza dubbio la versatilità: questi articoli in plastica, nello specifico, offrono innumerevoli vantaggi e possono essere utilizzati nei settori più disparati.

Quali sono i vantaggi offerti da un manicotto in plastica?

Il principale vantaggio offerto dai manicotti realizzati in plastica è senza dubbio la resistenza. I manicotti, in particolar modo, hanno elevata resistenza meccanica e non vengono danneggiati dagli agenti chimici, dalla benzina, dagli oli e dai grassi minerali. Questi articoli in plastica, al tempo stesso, resistono all’usura, assicurando una significativa durata nel corso del tempo. I manicotti, infine, mantengono una buona flessibilità anche a basse temperature; indipendentemente dalle condizioni esterne, perciò, i manicotti non diventano più fragili e non subiscono l’azione nociva degli agenti esterni.

I principali impieghi di un manicotto in plastica

I manicotti in plastica vengono impiegati innanzitutto come rivestimento: il materiale plastico, infatti, è perfetto per rivestire le reti vaglianti, le ruote, i rulli, le tramogge e le valvole. I manicotti realizzati in plastica, inoltre, sono utilizzati per completare le molle per gli stampi, i piani per taglierine e i raschiatori per i nastri trasportatori. Non bisogna dimenticare che l’elevata resistenza rende i manicotti in plastica perfetti anche come paracolpi o come tamponi ammortizzatori. Questi articoli, infine, vengono presi in considerazione per la realizzazione di boccole a frizione, di giunti elastici e di racle per la serigrafia.

I materiali plastici isolanti

I tanti usi dei materiali plastici

Nel novero dei tantissimi impieghi in cui sono coinvolti i materiali plastici non si può dimenticare il campo degli isolanti. Un settore industriale dalle esigenze particolari.

Materiali plastici isolanti

I materiali plastici isolanti possiedono caratteristiche diverse che li rendono adatti ai vari usi richiesti dall’industria.  

La carta bachelizzata, per esempio, viene utilizzata nel settore elettrico, dove si impiega nella costruzione di quadri elettrici, supporti e apparati funzionanti in bassa tensione.

Nella tela bachelite tessuti di puro cotone e resina fenolica (la bachelite vera e propria) vengono sovrapposti a strati. Il numero di fili presenti per ogni centimetro quadro influisce sulle diverse caratteristiche finali e sulle resistenze meccaniche del composto ottenuto. Le sue applicazioni pratiche sono simili a quelle della carta bachelizzata usata nel campo elettrico.

Un altro isolante molto utilizzato è la mica: il suo impiego principale è nel campo degli isolanti elettrici. Grazie alla sua resistenza alle alte temperature entra a far parte dei componenti di tubi elettrici, telefoni, trasformatori, dinamo ed elettrodi. Inoltre, la polvere di mica, meglio conosciuta con il termine tecnico di mica continua, viene utilizzata come isolante elettrico resistente alle alte temperature nella costruzione di grosse macchine come i grandi generatori sincroni.

La vetronite viene impiegata come isolante negli elettrodomestici e negli elettroutensili. Dato il suo alto potere isolante è ampiamente utilizzata nella realizzazione dei circuiti stampati. Trova anche applicazione nello stampaggio, dove funge da isolante tra lo stampo e il piano pressa.

I superpolimeri

Alcuni superpolimeri possiedono ottime doti di isolamento. Il PPSU, per esempio, grazie alle sue proprietà isolanti e dielettriche viene utilizzato nella fabbricazione di bobine, isolatori e circuiti.

Anche il PEEK è dotato di buone capacità isolanti e dielettriche.

Il Techtron HPV PPS è impiegato dall’industria elettrica per la fabbricazione di portaspazzole e isolatori ad alta temperatura.

Introduzione alla lavorazione materiale plastico

Tipologie di plastica

La lavorazione materiale plastico rappresenta un settore estremamente importante, dal momento che con la plastica si producono un gran numero di oggetti, utensili e strumenti, utilizzati nella vita di tutti i giorni. A seconda delle caratteristiche che possiedono i materiali plastici si dividono in: termoplastici, termoindurenti, elastomeri, resine, gomme e fibre. Per quanto riguarda invece la composizione chimica, i materiali plastici si possono suddividere in: polietilene (PE), polipropilene (PP), polistirolo (PS), polietilentereftalato (PET), cloruro di polivinile (PVC). Ognuna delle tipologie elencate viene utilizzata in modi differenti.

Lavorazione materiale plastico: i processi

I materiali plastici possono essere sottoposti a diversi processi di lavorazione. Nello stampaggio per compressione i materiali (generalmente termoindurenti) il polimero è presente sotto forma di pastiglie o polvere. Esso viene compresso per dar vita al processo di reticolatura. Nello stampaggio a iniezione, invece, i materiali vengono iniettati direttamente all’interno di stampi, mentre nello stampo per trasferimento la reticolatura avviene in una fase successiva alla compressione all’interno di stampi chiusi. L’estrusione in bolla, ottenuta mediante una filiera circolare in posizione occidentale, viene in genere usata per produrre il film termoretraibile. Infine i materiali plastici possono essere sottoposti a termoforatura, soffiaggio e pultrusione.

Utilizzi e impieghi

Ma quali sono nello specifico i modi in cui vengono usati i materiali plastici? Il polietilene viene utilizzato per realizzare bottiglie attraverso la soffiatura, cassette, nastri adesivi e anche i classici sacchetti della spazzatura. Il prolipropilene viene usato per realizzare contenitori di detersivi, prodotti per l’igiene e flaconcini. Il PVC è utilizzato invece per la produzione di pellicole isolanti, utilizzate anche all’interno degli infissi e anche per la realizzazione di tubi. Il PET risulta essere particolarmente importante per la creazione delle fibre sintetiche, ma anche per le bottiglie d’acqua minerale. Infine, di polistirolo sono fatti i tappi, i piatti, le posate e anche le vaschette per alimenti.