archivio Mensile Giugno 2022

Cosa sono gli elastomeri: tutto ciò che devi sapere

cosa sono gli elastomeri

Gli elastomeri sono dei polimeri naturali o sintetici appartenenti alla categoria dei materiali plastici flessibili i quali, oltre ad essere degli ottimi isolanti, sono in grado di resistere alla deformazione e si possono modellare in diverse forme.

Inoltre, tali polimeri includono gomma naturale/artificiale e si possono utilizzare in diverse tipologie di applicazioni, quali ad esempio:

  • Suole di scarpe da tennis;
  • Ruote di uno skateboard;
  • Come isolamento per coprire i cavi di linee telefoniche e autoparlanti.

E ancora, diverse industrie operanti nel settore automotive, sport, elettronica o fabbriche di catene di montaggio si affidano a componenti realizzati mediante l’uso di elastomeri, in quanto offrono molte proprietà uniche, sono semplici da scolpire durante il loro stato ammorbidito e resinoso e una volta induriti restano impermeabili nella maggior parte dei cambiamenti di temperatura e allo stress, come ad esempio stiramento o compressione.

Detto questo, scopriamo ora quali sono le caratteristiche e i benefici degli elastomeri.

Cosa sono gli elastomeri: caratteristiche e benefici

  • Sotto sforzo si possono allungare da 1 a 10 volte e più;
  • Hanno un basso coefficiente di attrito;
  • Non presentano alcun effetto stick – slip;
  • Presentano buone proprietà di funzionamento a secco;
  • Ottima resistenza all’invecchiamento;
  • Si possono impiegare in applicazioni dinamiche;
  • Possono essere uniti o composti con altre tipologie di materiali per poter rafforzare determinate caratteristiche (plastica dura, metallo, gomma);
  • Una volta deformati sono in grado di tornare alla loro forma iniziale in maniera estremamente rapida grazie alla loro proprietà reticolata;

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Plotter da taglio: cos’è e a cosa serve

plotter da taglio a cosa serve

Un plotter da taglio è una particolare macchinario impiegato per eseguire tagli o incisioni su diverse tipologie di materiali, anche con forme complesse, in quanto è dotato di un’elevata precisione ed è in grado di realizzare diversi tipi di effetti, quali ad esempio goffratura, rilievo, incisioni e fori.

Inoltre, può essere utilizzato in diversi campi di utilizzo per realizzare, ad esempio, grafiche pubblicitarie, stampare progetti architettonici o meccanici, e sul mercato è possibile trovare il plotter da taglio ideale e più adatto alle proprie necessità.

Detto questo, prima di spiegarti come funziona il plotter da taglio lascia che ti parli degli elementi di cui è composto tale macchinario.

Plotter da taglio: com’è fatto

Di solito, un plotter da taglio è composto da un carrello di taglio, un componente essenziale per consentire la movimentazione del foglio e di un pannello di controllo dove vi è tutta la parte dei controlli relativi ai parametri.

Nel carrello, in questo caso, vi è il portalama e la lama, dove quest’ultima, ruotando all’interno del portalama, garantisce un’eccellente rotazione di taglio grazie alla presenza di appositi cuscinetti.

Il carrello, invece, ha il compito di fornire la giusta pressione di taglio mentre l’operatore ha la possibilità di scegliere la lunghezza della lama da utilizzare per poter tagliare con la profondità desiderata.

Inoltre, grazie alla presenza di un rullo zigrinato, il quale consente il movimento del materiale, è possibile eseguire un taglio estremamente veloce e con una precisione costante.

E ora che hai compreso cos’è un plotter da taglio, a cosa serve e da quali elementi è composto scopriamo come funziona tale macchinario.

Plotter da taglio: come funziona

Rispetto ad un plotter dalle normali funzioni, quello da taglio non solo è in grado di disegnare le grafiche desiderate ma consente anche di tracciare quest’ultime intagliandole direttamente.

Inoltre, è essenziale che il plotter sia collegato ad un computer sul quale è installato un programma vettoriale, il quale invierà i disegni al plotter per far sì che quest’ultimo possa in seguito intagliarli sul materiale selezionato.

Il controllo del plotter, invece, è gestito da un driver, il quale consente di scegliere i parametri di lavoro più comuni, quali ad esempio tipo di lama, velocità di lavoro, pressione del taglio ecc., mentre il taglio del materiale avviene mediante l’uso di una lama montata sul plotter, la quale è in grado di eseguire linee e contorni per formare diversi tipi di applicazioni, quali:

  • Insegne;
  • Poster;
  • Scritte;
  • Segnaletiche;
  • Grafica veicolare;
  • Elementi grafici;
  • Floor graphic.

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Cos’è il Vulkollan: caratteristiche e campi di applicazione

vulkollan caratteristiche

Il Vulkollan viene definito come un elastomero a base poliuretanica a cellule chiuse di elevata densità, dalle alte prestazioni dinamiche e prodotto per mezzo di poliaddizione mediante l’uso del Desmodur 15, poliestere ed un reticolante.

Inoltre, presenta un’elevata elasticità, una minima deformazione permanente (anche con carichi elevati), ha una buona resistenza all’abrasione e alla trazione, alle basse temperature, ai raggi UV, all’ozono, agli olii minerali, all’invecchiamento ed è disponibile in tre varianti, ovvero:

  • Compatto, colato reticolato con glicol;
  • Compatto, pressato reticolato con acqua;
  • Cellulare, espanso reticolato con acqua.

Detto questo, prima di spiegarti quali sono i campi di applicazione del Vulkollan scopriamo quali sono le sue caratteristiche principali (oltre a quelle sopra citate).

Vulkollan: caratteristiche

A differenza di altri tipi di materiali, il Vulkollan risulta ideale per una vasta gamma di applicazioni grazie alle sue ottime proprietà meccaniche, quali:

  • Elevata elasticità d’urto (anche per i tipi rigidi);
  • Ottima resistenza all’abrasione;
  • Bassa deformazione permanente a compressione;
  • Buona resistenza alla lacerazione;
  • Buona resistenza ai grassi, olii minerali, petrolio e ad altri tipi di solventi.

E ora che hai compreso cos’è il Vulkollan e quali sono le sue caratteristiche specifiche scopriamo in quali settori viene impiegato tale materiale.

Vulkollan: campi di applicazione

Il Vulkollan viene impiegato in tutto il settore industriale per via delle sue ottime proprietà meccaniche, realizzando ad esempio:

  • Elementi di giunti;
  • Rivestimenti per ruote e rulli;
  • Anelli di tenuta e raschiaolio;
  • Disaccoppiatori;
  • Idrocicloni;
  • Particolari tecnici colati (da disegno o da campione);
  • Guarnizioni;
  • Manicotti;
  • Tubi tondi e profilati;
  • Lastre.

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PVDF vs PTFE: cosa sono e quali sono le differenze

PVDF vs PTFE

A differenza del PTFE, il PVDF presenta una migliore resistenza meccanica, a livello di compressione e trazione, è in grado di mantenere le resistenze chimiche relative ai materiali fluorurati elevate e resiste a livello ottimale sia alle basse che alte temperature (fino a 150°).

Inoltre, ha una buona stabilità dimensionale, un basso livello di infiammabilità e un basso coefficiente d’attrito.

L’unico difetto, rispetto al PTFE, è il fatto che la sua resistenza alla temperatura è decisamente più bassa (150°).

Per quanto riguarda i campi di applicazione, il PVDF può essere usato in diversi settori quali:

  • Alimentare: per la realizzazione di macchine alimentari, pompe per liquidi alimentari ecc., in quanto è un materiale fisiologicamente inerte e approvato da vari enti per essere usato a contatto con alimenti;
  • Meccanico: per la realizzazione di cuscinetti grazie al suo basso coefficiente d’attrito;
  • Chimico: per realizzare componenti nell’industria chimica e petrolchimica, in quanto presenta un’elevata resistenza chimica agli acidi e alcali;
  • Elettrico: grazie alle sue caratteristiche dielettriche, di stabilità alle intemperie e alla sua autoestinguenza.

E ora, scopriamo quali sono le caratteristiche del PTFE e in quali ambiti viene utilizzato.

PFTE: caratteristiche e campi di applicazione

Chiamato anche Teflon, il PTFE rispetto al PVDF presenta una migliore resistenza alle alte temperature (fino a 300°), ha un’ottima resistenza alla compressione e un’elevata resistenza chimica, grazie alla quale evita di essere aggredito dalla maggior parte dei composti chimici.

Inoltre, è il materiale con il più basso coefficiente d’attrito tra i vari prodotti industriali e la sua superficie non è incollabile (infatti, in commercio non esiste alcun tipo di adesivo in grado di aderire al PTFE).

Tuttavia, presenta un peso e un costo elevato, può essere scalfito e ad una temperatura compresa tra i 19° e i 21° il PTFE presenta un punto di transizione provocato da una modifica della sua struttura cristallina, la quale crea una variazione del suo volume pari all’1%.

Per quanto riguarda i campi di applicazione, invece, il PTFE può essere impiegato nel settore:

  • Chimico: per la realizzazione di guarnizioni e componenti destinati al contatto con agenti corrosivi;
  • Elettrico: nel quale viene utilizzato come materiale isolante;
  • Farmaceutico: guarnizioni, distanziali, tubi flessibili.
  • Meccanico: guarnizioni, piatti di supporto, boccole.
  • Alimentare: piani, raschiatori, boccole, tubi flessibili.

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Policarbonato (PC): scheda tecnica

scheda tecnica policarbonato

Il Policarbonato (PC), nato nel lontano 1928 grazie all’azienda chimica Dupont, viene definito come un polimero termoplastico ottenuto dall’acido carbonio e impiegato in diversi campi di applicazione, spesso in sostituzione al vetro.

Inoltre, viene molto utilizzato nel settore edile, dell’architettura, nelle applicazioni industriali e grazie alla sua eccellente resistenza e versatilità viene considerato come un materiale universale.

Tuttavia, oltre alla resistenza, il policarbonato si distingue da altre tipologie di materiali per via di ulteriori caratteristiche, quali:

  • Trasparenza;
  • Lunga durata nel tempo;
  • Ottime proprietà termiche ed elettriche;
  • Facilità di lavorazione;
  • Elevata leggerezza, quindi facile da trasportare.

E ora che hai compreso cos’è nello specifico il policarbonato vediamo quali sono le sue caratteristiche principali attraverso l’analisi della sua scheda tecnica.

Policarbonato (PC): scheda tecnica

  • Colore: trasparente/opalino/fumé;
  • Temperatura di impiego: -0° + 100°;
  • Peso specifico: 1,2 kg;

Caratteristiche tecniche:

  • Buona lavorabilità alle macchine utensili;
  • Resistente agli acidi, benzina, oli, alcoli, idrocarburi alifatici e all’acqua sotto i 70°;
  • Trasparente e leggero;
  • Buone proprietà isolanti;
  • Ottima sopportazione agli urti e ai carichi pesanti;
  • Proprietà dielettriche;
  • Buona resistenza al vapore e all’abrasione;
  • Possibilità di piegatura a freddo;
  • Ottima versatilità;
  • È stabile a livello dimensionale;
  • Buon isolante termico;

Difetti:

È molto difficile impiegarlo come materiale di protezione per macchine utensili, in quanto viene attaccato dalla presenza di olii e grassi, per cui ti consiglio di usare il Policarbonato protetto

Campi di applicazione:

Viene spesso impiegato nel settore delle protezioni antinfortunistiche per impianti produttivi, dove però non vi è il contatto con prodotti quali grassi, olio e vernici.

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