A differenza del PTFE, il PVDF presenta una migliore resistenza meccanica, a livello di compressione e trazione, è in grado di mantenere le resistenze chimiche relative ai materiali fluorurati elevate e resiste a livello ottimale sia alle basse che alte temperature (fino a 150°).

Inoltre, ha una buona stabilità dimensionale, un basso livello di infiammabilità e un basso coefficiente d’attrito.

L’unico difetto, rispetto al PTFE, è il fatto che la sua resistenza alla temperatura è decisamente più bassa (150°).

Per quanto riguarda i campi di applicazione, il PVDF può essere usato in diversi settori quali:

  • Alimentare: per la realizzazione di macchine alimentari, pompe per liquidi alimentari ecc., in quanto è un materiale fisiologicamente inerte e approvato da vari enti per essere usato a contatto con alimenti;
  • Meccanico: per la realizzazione di cuscinetti grazie al suo basso coefficiente d’attrito;
  • Chimico: per realizzare componenti nell’industria chimica e petrolchimica, in quanto presenta un’elevata resistenza chimica agli acidi e alcali;
  • Elettrico: grazie alle sue caratteristiche dielettriche, di stabilità alle intemperie e alla sua autoestinguenza.

E ora, scopriamo quali sono le caratteristiche del PTFE e in quali ambiti viene utilizzato.

PFTE: caratteristiche e campi di applicazione

Chiamato anche Teflon, il PTFE rispetto al PVDF presenta una migliore resistenza alle alte temperature (fino a 300°), ha un’ottima resistenza alla compressione e un’elevata resistenza chimica, grazie alla quale evita di essere aggredito dalla maggior parte dei composti chimici.

Inoltre, è il materiale con il più basso coefficiente d’attrito tra i vari prodotti industriali e la sua superficie non è incollabile (infatti, in commercio non esiste alcun tipo di adesivo in grado di aderire al PTFE).

Tuttavia, presenta un peso e un costo elevato, può essere scalfito e ad una temperatura compresa tra i 19° e i 21° il PTFE presenta un punto di transizione provocato da una modifica della sua struttura cristallina, la quale crea una variazione del suo volume pari all’1%.

Per quanto riguarda i campi di applicazione, invece, il PTFE può essere impiegato nel settore:

  • Chimico: per la realizzazione di guarnizioni e componenti destinati al contatto con agenti corrosivi;
  • Elettrico: nel quale viene utilizzato come materiale isolante;
  • Farmaceutico: guarnizioni, distanziali, tubi flessibili.
  • Meccanico: guarnizioni, piatti di supporto, boccole.
  • Alimentare: piani, raschiatori, boccole, tubi flessibili.

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