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Tubi flessibili per aria: campi di applicazione

tubi flessibili per aria

I tubi flessibili per aria sono una particolare tipologia di tubi molto flessibili e realizzati con dei materiali tessili in grado di flettere i tubi senza alcun problema.

Sul mercato esistono diversi modelli di tubi flessibili per aria, i quali possono variare in base al diametro, la lunghezza e lo spessore del materiale impiegato per la loro lavorazione.

Ma, come avviene la loro realizzazione?

I tubi flessibili per aria vengono costruiti partendo, in primis, dalla scelta del materiale che verrà utilizzato per la loro realizzazione, come ad esempio tessuti speciali o polimeri.

La scelta del materiale, inoltre, può variare in base alle richieste ed esigenze del cliente e all’uso che verrà fatto del tubo stesso.

Di solito, quelli più utilizzati sono i tubi realizzati con materiale tessile che, in seguito, vengono rivestiti con uno strato di resine molto sottile, in modo tale da aumentare la loro resistenza.

E una volta scelto il materiale, come ad esempio il tessuto, quest’ultimo viene in seguito tagliato e cucito sia a mano che mediante l’impiego di appositi macchinari industriali in grado di garantire ottimi risultati.

Tubi flessibili per aria: campi di applicazione

Ora che hai una panoramica di cosa sono i tubi flessibili per aria, vediamo quali sono i settori dove vengono maggiormente utilizzati.

Devi sapere che tali tubi possono essere impiegati in diversi settori, come ad esempio, nelle grandi industrie o fabbriche sparse in tutto il mondo.

La loro funzione principale è quella di far passare l’aria da una zona all’altra dell’edificio in maniera pratica e veloce, e grazie alla loro elevata flessibilità i tubi flessibili per aria possono essere installati o posizionati anche in ambienti stretti senza nessun problema.

Se desideri ricevere maggiori informazioni sui tubi flessibili per aria contattaci all’indirizzo email: info@mediatecsrl.it o al numero: 0423 614169.

Trafilati in gomma: il processo di trafilatura

trafilati in gomma

Quando si parla di trafilatura si intende un processo di formatura in grado di eseguire una sostanziale modifica alla forma del materiale grezzo di partenza, mediante la deformazione plastica generata dall’azione di forze derivanti da matrici e attrezzature.

Tale processo nasce nel XI secolo e la sua continua evoluzione ha dato la possibilità di superare i limiti dimensionali progressivamente raggiunti.

La trafilatura, inoltre, consente di realizzare in continuazione lunghe barre o fili con una sezione circolare oppure a profilo complesso composto da 3 o più lati.

 Detto ciò, vediamo ora quali sono le caratteristiche tecniche di questa particolare lavorazione.

Trafilati in gomma: caratteristiche della trafilatura

Il processo di trafilatura presenta le seguenti caratteristiche:

  • Accuratezza nei prodotti finali, i quali hanno ottime finiture superficiali, tolleranze ristrette e una sezione desiderata;
  • Efficienza relativa ad un tasso elevato di produzione;
  • È un processo ecologico ed economico, per via dell’uso di matrici e utensili multiuso, manodopera non necessariamente qualificata e minimo scarto di materiale;
  • Eccellenza nelle proprietà meccaniche – elettriche del prodotto finale.

Per quanto riguarda, invece, la classificazione dei processi di deformazione, la trafilatura appartiene a:

  1. Processi a freddo: questo perché di solito non viene eseguita una fase di pre – riscaldamento della barra iniziale o del filo.
  2. Processi di formatura massiva: differenti rispetto ai processi di formatura di fogli sottili.
  3. Processi di lavorazione secondaria (piegatura ad esempio): perché trasforma i prodotti di lavorazione primaria in prodotti semi – finiti o finiti.

La trafilatura, inoltre, è un processo simile all’estrusione, con l’unica differenza che nell’estrusione il pezzo usato nella lavorazione viene sottoposto a forze di compressione mentre nella trafilatura a forze di trazione…

…e che durante l’estrusione l’attrito si manifesta nel contenitore della preforma di partenza e nella matrice, mentre nella trafilatura avviene solo nella matrice.

Per maggiori informazioni contattaci all’indirizzo email: info@mediatecsrl.it o al numero: 0423 614169.

Lastre in PVC trasparente: caratteristiche tecniche

lastre in pvc trasparente

Le lastre in PVC trasparente sono delle particolari lastre caratterizzate da un’elevata trasparenza, un alto grado di resistenza agli urti e, in caso di lastre con protezione ai raggi UV, possono garantire un’ottima resistenza e protezione dagli agenti atmosferici.

Vengono anche utilizzate in luoghi spesso soggetti ad aggressione chimica e in ambienti pubblici e privati per via della loro alta resistenza al fuoco.

Quindi, le lastre in PVC trasparente rappresentano la soluzione ideale per tutti coloro che sono alla ricerca di un materiale flessibile, rigido, trasparente e con spessori molto sottili.

Detto ciò, vediamo ora quali sono le caratteristiche tecniche delle lastre in PVC trasparente…

Lastre in PVC trasparente: caratteristiche tecniche

  • Lavorazione estremamente semplice;
  • Elevato grado di trasparenza;
  • Ottima resistenza agli urti;
  • Ottima copertura e resistenza contro gli agenti atmosferici;
  • Alta resistenza all’umidità;
  • Elevata resistenza alle sostanze chimiche.

Gli unici difetti di tale materiale sono che viene poco utilizzato ed è disponibile in spessori molto sottili.

Lastre in PVC trasparente: campi di applicazione

Le lastre in PVC trasparente vengono spesso impiegate nelle costruzioni di:

  • Fiere;
  • Insegne luminose;
  • Display;
  • Oggetti pubblicitari;
  • Coperture e protezioni per autoveicoli;
  • Lucernari;
  • Parapetti;
  • Contenitori infrangili.

Vengono usate anche in settori come quello della produzione di vasche, componenti destinati alle industrie galvaniche e chimiche, edilizia e arredamento.

E, come detto in precedenza, è un materiale molto facile da lavorare, incollare e saldare, mentre la gamma dei semilavorati è composta, oltre dalle classiche lastre, tondi, manicotti e tubi, anche da profili con sezioni rettangolari, quadre, esagonali, a forma di T, L, U, e canalette.

Per quanto riguarda, invece, il PVC rigido, quest’ultimo presenta una resistenza molto limitata alle basse/medie e alte temperature.

Inoltre, i colori tipici del PVC rigido sono:

  • Il colore naturale;
  • Avorio;
  • Grigio scuro;
  • Nero;
  • Rosso;
  • Il colore trasparente.

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Altrimenti, per maggiori informazioni contattaci all’indirizzo email: info@mediatecsrl.it o al numero: 0423 614169.

Tubi flessibili in PVC: tutto quello che devi sapere

tubi flessibili in pvc

Oggi parliamo dei tubi flessibili in PVC, delle loro caratteristiche principali e del perché dovresti sceglierli rispetto ad altre soluzioni.

Ma prima, lascia che ti spieghi cos’è nello specifico il PVC.

Sei pronto? Iniziamo…

Cos’è il PVC

Il PVC (o polivinilcloruro) è un materiale termoplastico.

Oltre a questo, il PVC presenta un’elevata versatilità di utilizzo, grazie soprattutto alla sua flessibilità e rigidità.

Per quanto riguarda, invece, la fase di produzione, a seconda dell’impiego che si vuole dare al manufatto in PVC, quest’ultimo (il PVC) presenta proprietà meccaniche e resistenza all’abrasione, usura, invecchiamento, agenti chimici, funghi e batteri.

Questo per farti comprendere a pieno le diverse applicazioni che il PVC può avere…

Inoltre, il PVC può essere un materiale molto leggero, è idrorepellente, auto – estinguente. Ed ecco perché nel settore dell’edilizia il PVC è largamente utilizzato.

Tuttavia, qualsiasi manufatto, per poter essere applicato al PVC, deve rispondere a determinati requisiti, ovvero:

  • Stabilità;
  • Resistenza;
  • Perfezione di superficie;
  • Impermeabilità;
  • Facilità d’uso;
  • Manutenzione.

Detto ciò, vediamo ora cosa sono i tubi flessibili in PVC e perché dovresti scegliere tale soluzione…

Tubi flessibili in PVC: caratteristiche e vantaggi

Devi sapere che ai tubi flessibili in PVC rientra una categoria di prodotti abbastanza ampia, come ad esempio:

  1. Tubi per alimenti: realizzati in materiali non tossici e progettati per il trasporto di bevande o piccoli prodotti.
  2. Tubi per prodotti solidi: ideati per aspirare polveri, fumi e scarti delle grandi industrie.
  3. Tubi in PVC per olio, liquidi o aria compressa: ideali per la conduzione di sostanze oleose o gassose.

Ma perché dovresti scegliere i tubi flessibili in PVC?

Be’, la risposta è molto semplice…tali materiali presentano un’ottima versatilità, sono in grado di rispondere a divere esigenze, hanno un prezzo decisamente inferiore rispetto ad altre soluzioni e sono estremamente flessibili.

Per maggiori informazioni contattaci all’indirizzo email: info@mediatecsrl.it o al numero: 0423 614169.

Processo di estrusione materie plastiche

Processo di estrusione materie plastiche

Il processo di estrusione delle materie plastiche è una particolare lavorazione finalizzata alla deformazione della plastica, con lo scopo di produrre pezzi estrusi a sezione costante come ad esempio tubi, barre, lastre, profilati, filamenti per stampanti 3d o film plastici.

Durante il processo di estrusione, le materie plastiche (sotto forma di piccoli granuli) vengono inizialmente fusi tra di loro mediante riscaldamento a specifiche temperature, in seguito vengono modellati e infine subiscono un processo di raffreddamento – consolidamento.

Inoltre, attraverso il processo di estrusione delle materie plastiche si possono lavorare diversi materiali, come ad esempio la gomma, e materiali termoplastici come il PVC, PP, PE, PA, e molti altri.

Processo di estrusione materie plastiche

Vediamo, ora, come avviene nello specifico il processo di estrusione delle materie plastiche.

Il processo di estrusione viene eseguito attraverso un macchinario chiamato estrusore, il quale è progettato per consentire la produzione di prodotti a sezione costante di differente forma e dimensione e in grado di adattarsi a qualsiasi esigenza del cliente.

Il processo si basa sostanzialmente sullo scioglimento del materiale plastico, per poi essere modellato e infine passato attraverso uno stampo a pressione.

Il materiale plastico, in seguito, viene somministrato all’estrusore tramite un dosatore, il quale determina la corretta quantità di materiale da dare al macchinario basandosi sullo spessore del prodotto finale.

Nel momento in cui arriva nella zona di alimentazione (tramoggia) il granulato plastico viene spinto nel macchinario attraverso il movimento di una vita senza fine.

Una volta all’interno, la plastica passerà in un’area di transizione dove si imbatterà in tre fasi, ovvero:

  1. Alta pressione.
  2. Attrito.
  3. Calore (generato da un riscaldatore elettrico).

Per poi essere sciolta e infine malleabile.

In seguito, un cilindro idraulico viene azionato per spingere la plastica fusa all’interno dello stampo, la cui forma varia in base al prodotto che si vuole ottenere. In questo modo, la plastica potrà essere modellata e tagliata su misura.

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Teflon: caratteristiche

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Il Politetrafuoroetilene (PTFE), o meglio conosciuto come Teflon, è un fluoro polimero considerato come una delle materie plastiche più stabili a livello termico. Infatti, fino ad una temperatura di 260° non si rilevano decomposizioni strutturali.

Presenta un basso coefficiente di attrito, elevata resistenza contro gli agenti atmosferici, alto grado di antiadesività, e un’ottima resistenza alle basse e alte temperature.

Inoltre, il Teflon possiede scarse proprietà meccaniche per quanto riguarda trazione e compressione (anche per pesi molto limitati) e viene utilizzato per realizzare guarnizioni.

Teflon: caratteristiche

  • Colore: bianco naturale;
  • Peso specifico: 2,2 kg;
  • Temperatura di utilizzo: -200° +260°;
  • Alta resistenza chimica;
  • Ottima resistenza al calore;
  • Elevate proprietà dielettriche;
  • Massima resistenza ai solventi;
  • Non è infiammabile e non è igroscopico;
  • Basso coefficiente di attrito;
  • Ottime caratteristiche autolubrificanti;
  • Presenta una superficie liscia e antiadesiva;
  • Buona lavorabilità alle macchine utensili;
  • Materiale inerte;
  • Basso coefficiente di trasmissione termica (può essere considerato un isolante termico);

Difetti

  • È un materiale scalfibile;
  • Ha costi e un peso elevati;
  • Presenta un punto di transizione alla temperatura compresa tra i 19° e i 21°, determinato da una modifica della sua struttura cristallina, la quale provoca una variazione del suo volume di circa l’1%.

Settori di applicazione

Date le sue peculiarità, il Teflon può essere impiegato nel settore chimico, farmaceutico, meccanico (dove vengono richieste particolari resistenze ai prodotti chimici, solventi, vapori, antiadesivitàe costanza).

Inoltre, può essere usato senza problemi nel settore alimentare, in quanto (come già accennato) il Teflon è un materiale inerte.

Clicca qui per scoprire i nostri prodotti realizzati in Teflon.

Altrimenti, se desideri ricevere maggiori informazioni sulle caratteristiche del Teflon contattaci all’indirizzo email: info@mediatecsrl.it o al numero: 0423 614169.

Cosa significa PVC?

cosa significa pvc

Il PVC, noto anche come polivinilcloruro, è un polimero del cloruro di vinile e uno dei più importanti polimeri della serie ottenuta da monomeri vinilici.

È una delle materie plastiche maggiormente utilizzata al mondo, grazie alla sua elevata versatilità applicativa e alla possibilità di essere miscelato a composti inorganici e a prodotti plastificanti che lo rendono un prodotto flessibile e modellabile.

Oltre a questo, il PVC è un materiale rigido, stabile e sicuro per le applicazioni tecnologiche a temperatura ambiente.

Detto ciò, vediamo ora quali sono tutte le caratteristiche del PVC.

PVC: caratteristiche, difetti e campi di applicazione

Il cloruro di polivinile (PVC) appartiene alla categoria dei termoplastici e si presenta con una struttura amorfa, un’alta solidità ed elasticità.

Viene lavorato con una temperatura di esercizio compresa tra i -0° e i +60°, ed è un materiale con ottime caratteristiche di stabilità chimica e di resistenza agli acidi.

Possiede un’ottima resistenza al fuoco (è autoestinguente) ed è possibile saldarlo e incollarlo.

Inoltre, viene usato come isolante elettrico (con buoni risultati), assorbe poca acqua ed è un materiale inerte.

Vediamo altre caratteristiche:

  • Colore: avorio, rosso, nero, grigio, trasparente;
  • Peso specifico: 1,43 kg;
  • Temperatura di utilizzo: -0° +60°;
  • Alta resistenza chimica;
  • Materiale molto duro;
  • Ottima lavorabilità e possibilità di eseguire saldature su particolari.

Difetti:

È un materiale molto fragile agli urti per via della sua durezza, e presenta una bassa resistenza alla temperatura.

Campi di applicazione:

Viene molto impiegato nel settore chimico, galvanico e petrolchimico per via della sua elevata resistenza agli acidi, alcali e per la sua rigidità.

Inoltre, può essere utilizzato nel settore alimentare (dipende dal tipo di stabilizzazione che ha subito) e nel settore meccanico per realizzare pezzi meccanici in ambienti corrosivi.

Se desideri ricevere maggiori informazioni sul PVC contattaci all’indirizzo email: info@mediatecsrl.it o al numero: 0423 614169.

Lastre in gomma: le nostre proposte

cosa sono gli idrocarburi

Le lastre in gomma vengono definite come un prodotto dalle proprietà e caratteristiche fisiche e meccaniche assolutamente eccellenti, e in grado di eseguire applicazioni che con altri materiali non sarebbe possibile.

Ecco perché sono sempre più utilizzate come semilavorato in diversi settori industriali.

Quindi, possiamo confermare il fatto che le lastre in gomma siano un prodotto ottimo ed estremamente versatile.

Inoltre, presentano una serie di vantaggi, ovvero:

  • Semplificano la fase di montaggi grazie al suo peso ridotto;
  • Alta resistenza agli urti;
  • Elevata elasticità, che consente di raggiugere facilmente gli attacchi;
  • Ottima resistenza al calore;
  • Isolamento acustico;
  • Immune alla ruggine, essenziale negli ambienti umidi o salini;
  • Prezzo sulla media;
  • Ottime caratteristiche meccaniche e chimiche;
  • Alta flessibilità d’uso.

Lastre in gomma: le nostre proposte

Vediamo, ora, alcune delle nostre proposte di gomme:

  • Gomma antiabrasiva.

La gomma abrasiva è nata per poter essere utilizzata in determinate applicazioni. Presenta un’elevata resistenza all’abrasione e alla lacerazione con buone resistenze all’invecchiamento e agli agenti atmosferici.

Settori di applicazione:

  • Meccanico;
  • Chimico;
  • Elettrico;
  • Alimentare.

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  • Gomma punta diamante.

La gomma a punta di diamante, o gomma stirolica, viene utilizzata per pavimentazioni, coperture di lavoro, cassette portautensili.

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  • Antirombo aluminizzato.

L’antirombo aluminizzato è una guaina adesiva realizzata in gomma butilica elastica e sigillante con un lato rivestito di alluminio.

È facile da applicare (bisogna applicarla a freddo), garantisce un’ottima impermeabilizzazione e di lunga durata, non sborda ed è facile da rimuovere.

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Silicone espanso: caratteristiche e modalità di impiego

silicone: a cosa serve

Oggi parliamo del silicone espanso, un materiale a base polimerica molto resistente e dalla lunga conservazione.

Avendo una consistenza morbida, è in grado di adattarsi a superfici irregolari, e nonostante possa subire compressioni o pressurizzazioni garantisce una stabilità delle sue caratteristiche nel tempo.

Può essere utilizzato come isolante elettrico, ed è in grado di resistere agli agenti atmosferici e a quelli chimici.

Inoltre, essendo un materiale inodore e insapore, viene molto impiegato nel settore alimentare e farmaceutico.

Settori in cui viene utilizzato

Dopo aver visto quali sono le principali caratteristiche del silicone espanso e come può essere impiegato, vediamo quali sono i principali settori in cui viene lavorato per realizzare differenti tipologie di prodotti:

  • Alimentare;
  • Farmaceutico;
  • Automotive;
  • Illuminazione;
  • Medicale;
  • Aereospaziale;
  • Nautico;
  • Tessile;
  • Edile.

Differenza tra silicone espanso a cellule aperte e chiuse

Devi sapere che il silicone espanso può essere di due tipologie, ovvero a cellule aperte e a cellule chiuse. Analizziamo la differenza tra questi due materiali:

Il silicone espanso a cellule aperte comprende tutti quei materiali con caratteristiche spugnose e con un peso non elevato, in grado di resistere alle forti compressioni.

Alcuni esempi di materiali espansi a cellule aperte sono: il poliuretano espanso, la gomma spugna geranio e la melammina.

Vengono impiegati nella produzione di packaging, sedute e imbottiture di protezione, e anche come isolanti acustici.

Tuttavia, presentano una struttura cellulare non idonea a trattenere l’aria e l’acqua.

Il silicone espanso a cellule chiuse, invece, è una particolare gomma espansa in grado di rigenerare la propria forma originale grazie alla sua memoria molecolare.

Infatti, viene utilizzata nelle presse a caldo, e per realizzare guarnizioni per forni, confezionamenti e sottovuoti.

Inoltre, è un materiale resistente al fuoco, alle radiazioni, alle rotture per allungamento, e ha uno sforzo alla compressione del 40%.

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Fustellatura: significato

fustellatura significato

Nel settore della tipografica esiste un particolare processo in grado di eseguire tagli su materiali sottili e piatti e donargli delle forme molto precise e specifiche.

Stiamo parlando della Fustellatura, una particolare lavorazione (o metodologia di taglio) in grado di realizzare guarnizioni e particolari a disegno.

Lo strumento utilizzato durante questo processo di taglio si chiama fustella, un nastro in acciaio in grado di eseguire un taglio interno o mezzo taglio e realizzare molte tipologie di forme.

Inoltre, esistono 3 tipologie di fustella, ognuna con i propri componenti e piano di lavoro.

Ma prima di parlartene, vediamo quali metodi di taglio esistono oltre alla fustellatura e quali sono i materiali utilizzati.

Metodi di taglio e materiali utilizzati

Oltre alla fustellatura, si possono eseguire altre 2 tipologie di taglio, ovvero:

  • Water jet: un metodo di taglio impiegato per materiali di grande spessore, come ad esempio metalli e fibre composite. Il piano su cui eseguire il taglio può arrivare a un massimo di 4 mt;
  • Plotter: la particolarità di questa metodologia è quella di eseguire tagli veloci e precisi. Durante questo processo, avviene una combinazione tra la lama e la fresa, grazie alla quale è possibile realizzare forme complesse con fori cechi e spigoli vivi.

In questo caso, i materiali che si possono utilizzare sono:

  • Poliuretano;
  • Silicone;
  • Gomma compatta/espansa;
  • Fibre in vetro;
  • Plastica/plastica espansa;
  • Tessuti tecnici;
  • Fibre in carbonio;
  • Feltri;
  • Vetroniti;
  • Esenti amianto;

Tipologie di fustella

Dopo averti spiegato il significato di fustellatura e i metodi di taglio che si possono utilizzare, vediamo ora quali sono i 3 tipi di fustella e come vengono impiegate nella fase di taglio.

  1. Fustella piana (o americana): l’utilizzo di questa fustella avviene su un piano in legno dove vengono montati dei nastri taglienti, e viene usata per tagliare materiali poco resistenti, come la carta. Oltre alla sua funzione di taglio, la fustella piana può anche prevedere dei coordinatori, ovvero dei profili non taglienti in grado di stressare parti di materiale per poi essere piegati.
  2. Fustella rotativa: la fustella viene montata su due cilindri in legno dotati di lame per tagliare il materiale (anche in questo caso parliamo di carta). Tuttavia, a differenza di quella piana, la fustella rotativa è in grado di lavorare superfici molto più voluminose e in minor tempo.  
  3. Fustella forgiata: questa particolare fustella non presenta un piano in legno ma è realizzata totalmente in acciaio. Viene impiegata per eseguire tagli su materiali molto duri, come ad esempio il cuoio, la plastica o altri materiali da un elevato spessore. Inoltre, la fustella forgiata permette di eseguire una fustellatura molto più efficace, in grado di eseguire tagli su materiali più spessi, grazie all’utilizzo di fustellatrici idrauliche.
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